Il Giardino degli abbracci ritrovati, Galeata (FC), Italy
“Il Giardino degli abbracci ritrovati”, questo è il titolo del mosaico trencadís, ideato, progettato e realizzato in 4 mesi di lavoro, da giugno a ottobre 2019, da Luigi Impieri, al fine di decorare una vecchia fontana. Tutto questo col contributo di tanti volontari, amici, artisti, insegnanti e studenti che hanno appreso questa tecnica sul campo e così facendo hanno contribuito a rendere più bella una vecchia e anonima fontana, sita da tempo nella piazzetta antistante il Municipio della cittadina romagnola.
Il lavoro ha preso vita per volontà del Sindaco Elisa Deo e della Amministrazione Comunale di Galeata.
L’opera si compone di una serie innumerevole di piastrelle, specchi e oggetti di diverso materiale inorganico, dai molteplici significati simbolici, molti dei quali rotti, da cui il termine “trencadís”.
Diversi oggetti sono stati offerti come “dono”, all’artista e alla città, da tanti cittadini generosi, che hanno voluto con questo gesto sentirsi protagonisti attivi del ripristino di un luogo, dal forte valore identitario. La partecipazione collettiva, composta da un gran numero di persone di ogni età, che hanno contribuito al lavoro esecutivo, o sia pure “limitata” al lascito degli oggetti regalati (alcuni dei quali sarebbero finiti in discarica), restituisce all’opera un’anima collettiva, così che un’aura straordinariamente magica si eleva, comunicando questa bellezza allo sguardo di ogni osservatore.
Come si evince dal titolo, l’opera vuole essere un richiamo al tema dell’armonia fra gli esseri umani, i quali senza distinzione di sesso, razza, religione o estrazione sociale potranno ritrovarsi in contemplazione comune nella condivisione partecipativa dell’aver reso più bello un luogo, altrimenti destinato all’anonimato.
Tutto l’impianto decorativo è costituito da figure fantastiche che richiamano fiori, foglie, lucertole-gechi, pesci e rane. Essi alludono al passaggio dalla vita acquatica a quella terrestre. La fontana, così decorata, è adesso metafora di quel passaggio primordiale alla vita, ancor prima che l’uomo venisse al mondo. Egli non esisterebbe, bisogna ricordarlo, se si fosse interrotto tale periodo evolutivo: perciò onore al merito ai rettili, da cui noi stessi deriviamo, e alla natura, che anche per questo va rispettata.
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